Ne vale la pena

Pubblicato il 24 set 2025

Recentemente, un mio amico, in una di quelle serate in cui ci si fa il punto della situazione, mi chiede:

“Ma perché continui ad amare dopo tutte le batoste che hai preso? Come fai?”

Come si risponde a una domanda del genere?

Effettivamente tutti i torti non li ha.

È più facile rimanere chiusi in noi stessi.

È più facile non dare fiducia all’altro.

È più facile stare soli.

Un giorno una ragazza mi disse:

“Tu ti fidi troppo.”

Mi spiazzò.

Come se dare fiducia fosse un difetto.

Ma pensa te.

Sicuramente porta con sé una sana dose di sofferenza.

E come darle torto.

Però a volte… ti dice bene.

E quel bene sovrasta tutto il resto.

Anche se, a volte, vorrei essere gelido come una roccia.

Un avido e freddo calcolatore.

Ma chi lo è, ha paura.

Ed io, paura, ne ho avuta tanta.

Tanta davvero.

Paura di aprirmi.

Paura di dare fiducia all’altro.

Perché non si sa mai…

Quando però mi sono aperto, ho capito.

Ho capito che ne vale la pena.

Ne vale la pena dare fiducia all’altro.

Credere che dall’altra parte ci sia qualcosa.

Qualcuno.

Amare.

Con il rischio di non essere corrisposti.

Con il rischio di starci male.

Perché l’importante è dare.

E quando dai, non sempre ricevi.

Ma se dai solo per avere qualcosa in cambio, è meglio non dare affatto.

Non è autentico.

È fondamentale non avere rimpianti.

Aprirsi.

Porsi all’altro nel modo più autentico e vulnerabile possibile.

La vulnerabilità è un pregio.

Vuol dire apertura.

Vuol dire offrire all’altro la versione più vera di te.

Con tutti i pregi e i difetti del caso.

È solo lì che si instaurano i veri rapporti.

O forse no.

Perché spesso, l’essere autentico ci fa capire che non possiamo piacere a tutti.

Non possiamo adattarci sempre.

Siamo quello che siamo.

Possiamo smussarci.

Possiamo migliorarci.

Ma siamo questo.

E col tempo capisci:

o ti va bene, oppure è stato un piacere.

Sarebbe peggio fingere.

A lungo termine viene solo fuori sofferenza.

Sofferenza nell’aver illuso l’altro, ed essere stati illusi.


Per rispondere al mio amico: non so come faccio.

Dovrei lasciar perdere, forse.

Però di una cosa sono certo:

ne vale la pena.

Un amore non corrisposto, una delusione, porta comunque con sé un viaggio.

Un viaggio fatto di attimi.

Di pochi attimi in cui qualcosa ho provato.

E quegli attimi valgono tutto il viaggio.

Anche se il dolore e la sofferenza sono stati più presenti.

E come ogni viaggio:

finisce, e si passa al prossimo.

Migliorati.

Sempre più autentici.

Perché si impara ad essere autentici.

Non lo si nasce.

È controintuitivo, ma funziona.

E sì, può portare delusione.

Ma prima o poi, qualcosa accadrà.

E sarà la cosa migliore della tua vita.

Te lo auguro.

Me lo auguro.


Questo post va a chi ha paura di amare.

A chi ha paura del rifiuto.

A chi si è adagiato con se stesso.

Ne vale la pena.

E se lo dico io…

Fidatevi.

Auguro a me stesso, e a te, di trovare qualcuno che apprezzi la tua autenticità.

E che la valorizzi.

Per correre insieme.

Per vivere insieme.


A presto.

A.L.

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