Wikipedia
Pubblicato il 22 ott 2025
In un mondo in cui usiamo sempre di più l’AI per cercare informazioni, ci stiamo dimenticando come, noi ragazzi degli anni 2000, fruivamo della conoscenza.
Non siamo la generazione delle enciclopedie.
(Anche se di striscio, da piccolo, le ho avute.)
Siamo la generazione di Wikipedia.
Il più grande aggregatore di conoscenza al mondo.
Il punto è che la diamo per scontata.
Ho reminiscenze addirittura di professori che penalizzavano le ricerche fatte su Wikipedia, perché ritenute poco autorevoli.
(Figurati adesso come si divertono… rispetto comunque per gli insegnanti di oggi.)
Ma ti sei mai soffermato su che cos’è davvero Wikipedia?
Wikipedia si definisce: “L’enciclopedia libera”.
Un aggregatore di sapere in cui chiunque può contribuire e metterlo a disposizione di tutti.
Gratis.
Persone senza alcun interesse economico (solo puro ego, che come ben sai non guasta) decidono di trasmettere ciò che sanno, anche in forma anonima.
E questo lo trovo affascinante.
Ognuno può contribuire, in piccolo o in grande, a costruire sapere.
Altro che beneficenza spicciola.
Questo è vero impatto a lungo termine. (Ma ci torniamo tra poco…)
La figata di Wikipedia è l’interconnessione tra gli argomenti.
Si chiamano collegamenti ipertestuali.
Quando eravamo piccoli li odiavamo, perché non riuscivamo a toglierli copiando e incollando i testi.
Ma oggi, se sei curioso, ti spalancano un universo.
Per non parlare dei benefici nell’apprendimento. (Connect the dots, direbbe qualcuno)
Wikipedia ti permette di leggere una definizione secca alla prima riga, oppure di perderti dentro un argomento e uscirne con milioni di collegamenti mentali.
Non è come un corso universitario, non ti porta in profondità estrema.
Ma ti dà le fonti per farlo. E già questo è tantissimo.
Ma la cosa che più mi affascina è che è un comunismo che funziona.
Il comunismo nella società non funziona (e se pensi il contrario, dovresti studiare).
Ma nell’educazione, assolutamente sì.
Mettere a disposizione la conoscenza al maggior numero di persone possibile, non renderla privata, accessibile, fruibile… crea valore.
L’educazione è l’unico investimento sulla faccia della terra che genera ritorni positivi attualizzati all’infinito.
Più persone sanno, più persone creano.
E più creano, più sanno. E così via.
E non è un discorso da radical chic (non vado a Capalbio d’estate), ma profondamente economico.
Come dice il mio professore di Controllo di Gestione (che cito spesso effettivamente):
il valore è profitto attualizzato all’infinito.
E l’educazione genera profitto.
Se vogliamo una società migliore, dobbiamo smetterla con manovrine inutili (tipo bonus monopattino) e iniziare a puntare su quel 20% che genera l’80% del risultato.
Magari in una prospettiva a 100 anni.
(ma che siamo matti!)
Wikipedia è una no-profit, vive di donazioni. Da anni rischia di fallire.
L’AI le sta togliendo visitatori.
E probabilmente è destinata a cambiare.
O estinguersi.
Wikipedia non è perfetta.
Tutti possono scrivere, e tante persone non hanno ragione.
Ma dentro c’è valore.
E ve lo dice un fiero capitalista.
Dovremmo difendere chi condivide conoscenza senza volerne un ritorno economico.
Il paradosso è che, con l’AI, percepisco più autorevolezza in Wikipedia che in ciò che mi dice un algoritmo.
Se non verifico le fonti, non mi fido.
Stiamo messi male.
E sto riscoprendo il valore di questo aggregatore.
Che, ammetto, per me era una fonte di serie B.
Ma ormai il rumore è ovunque.
E il signal è sempre più difficile da trovare.
Forse Wikipedia è uno degli ultimi baluardi rimasti.
Internet non è nato solo per scopi bellici o per vedere reel avvincenti.
È nato per diffondere conoscenza.
E Wikipedia è uno dei pochi spazi che ancora onora quella promessa.
Oltre il mio fantastico blog. (Modestie a parte.)
Trovatevi qualcosa che vi affascina.
E se vi affascina Uomini e Donne…
Beh, mi spiace.
(Metà pubblico femminile bruciato.)
A presto,
A.L.