Sicilia
Pubblicato il 12 ago 2025
Qual è la cosa peggiore che puoi dire a un siciliano?
Che la Sicilia è tutta mafia.
E chi sono io per banalizzare un problema così complesso e stratificato.
La Sicilia non è solo mafia.
Anzi.
C’è tanto, e tanto altro.
La cosa che mi ha colpito è che tutti i ragazzi che ho conosciuto avevano il fuoco negli occhi.
Ragazzi in gamba, con la forza di andare avanti, nonostante questa bellissima terra a volte non sia ospitale.
C’è chi va via, chi rimane…
Però tutti hanno un forte attaccamento alle proprie origini.
Forse più che in qualsiasi altra regione.
Qui la vita è lenta.
Più si sale e più diventa frenetica, ansiogena ed estremamente caotica.
Non che mi dispiaccia, per carità.
Però è come se ogni tanto vedere persone più tranquille di noi ci facesse rendere conto di quanto siamo intrisi dalla filosofia della corsa a ogni costo.
Corsa verso un lavoro migliore, una vita migliore, una realizzazione personale sempre più distante da ciò che vorremmo semplicemente essere.
È un momento particolare della mia vita.
Devo prendere decisioni importanti e staccare un po’ da quel tipo di mentalità mi è servito molto.
Ti fa capire che forse la serenità esula dall’avere il lavoro più figo del mondo e una montagna di soldi.
O forse anche quello fa la sua parte.
Però si può essere felici con molto meno, questo sicuramente.
Abbiamo viaggiato molto.
Più di dieci città nella parte est della Sicilia.
Abbiamo visto dal lusso più sfrenato alla desolazione quasi desertica.
Dalle spiagge più curate alle calette più nascoste, ma con grandi sorprese.
La Sicilia era l’unica regione d’Italia che mi mancava da visitare, e devo dire che è stato bello vederla per ultima.
Perché credo che per apprezzarla serva una certa sensibilità.
Perché bisogna comprenderne le origini e, soprattutto, come si sia rialzata dopo tanti guai che hanno sventrato questa terra.
Ecco, dalla Sicilia mi è rimasta la speranza.
La speranza delle persone in un futuro migliore nella terra che amano.
La speranza che la politica valorizzi questo territorio non solo per il turismo fino a sé stesso, ma per una vera crescita di valore economico e non solo.
La speranza che un giorno per la gente comune non sia più Sicilia = Mafia.
Perché non è così.
I siciliani mi hanno fatto capire che si possono cambiare le cose, partendo dal piccolo al grande.
Da un gesto.
Dal dire no a sistemi già rodati.
Grazie.
E niente, come ogni viaggio mi sono portato a casa qualcosa.
Il viaggio, come spesso ho scritto in questo blog, è un forte momento di riflessione oltre che di divertimento.
Che in questa vacanza non è mancato, ma sarebbe meglio non rendere pubblico nulla… ;)
Il viaggio ti permette di guardare le cose da un’altra prospettiva.
Di capire come persone lontane da te vedono il mondo.
Ed è sempre arricchente.
Credo di essere quello che sono anche grazie a tutti i viaggi che ho avuto la fortuna di fare e alle persone con cui ho potuto interagire.
Il viaggio ti mette nella condizione di dover capire l’altro.
Anche quando sembra incomprensibile, difficile, totalmente lontano da te.
E ormai nessuno vuole capire più nessuno. Non poniamo più domande.
E il viaggio è l’unico momento in cui siamo obbligati a farcele.
Grazie siciliani.
Grazie Sicilia.
Grazie ai miei due compagni di viaggio che mi hanno sopportato: F.Q. e P.M.P.
A presto.
Viaggiate e parlate con le persone.
Non ve ne pentirete.
Al massimo non le capirete.
Ma è l’unico modo per diventare sempre migliori.
Almeno credo.
Lo credo fermamente.
A.L.