Paura
Pubblicato il 31 mag 2025
“La paura è un’emozione primaria e universale. Si manifesta come risposta psicofisica alla percezione di un pericolo, di una minaccia o di un rischio, reale o immaginario. È una reazione adattiva, profondamente radicata nella biologia umana (e animale), finalizzata alla sopravvivenza.”
Tutti noi abbiamo paura.
Paura di sbagliare.
Paura di fallire.
Paura di amare.
Paura di non essere abbastanza.
Paura del futuro.
Paura della morte.
Paura della vita.
È brutto avere paura.
Ti mette all’angolo. Non sai che fare.
Non sai se affrontarla e andare avanti o assecondarla e darle ragione.
La paura è un meccanismo di sicurezza che ci mette in allarme dai pericoli o presunti tali.
Però… perché allora dovrei affrontare le mie paure?
Non lo so.
So solo che ogni volta che, nella mia vita, mi sono fatto coraggio, ho imparato qualcosa.
Questo non significa che non sia caduto da un dirupo. A volte capita.
Però ho sempre imparato qualcosa.
L’ho capito dopo, ovviamente.
Dopo che le ferite e il dolore del coraggio sono passati.
Quando ti butti e lotti contro le tue paure, all’inizio fa schifo.
Senti un mix di adrenalina e finta incoscienza.
Il dopo è pure peggio.
Ma dopo un po’, razionalizzi.
E ti rendi conto che quella paura, piano piano, si affievolisce.
Non sparisce, sia chiaro.
Io credo che le paure non si sconfiggano mai del tutto.
Magari si affievoliscono per un po’, ma rimangono sempre lì, dentro di noi.
Ciclicamente, tornano.
Sono come tatuaggi impressi sulla pelle.
A volte sbiadiscono, a volte riaffiorano.
(non credo esistano tatuaggi del genere, mi fanno schifo, ma ci siamo capiti)
La paura è un sibilo che senti ogni tanto.
Tipo:
“Perché fai questa cosa? E se poi succede quello?”
(Immagina lo scenario peggiore possibile. Molto spesso sarà una stronzata. Ma lo capirai solo dopo.)
C’è chi prende coraggio e risponde:
“Okay paura, ho capito il tuo allarme, ma voglio farlo lo stesso.”
E c’è chi dice:
“Okay, hai ragione. Non faccio nulla.”
Poi ripensi a quella cosa.
E, che tu l’abbia fatta o meno, tutto si ridimensiona.
Diventa automaticamente una stronzata.
Che avresti potuto fare, o addirittura che avresti potuto fare prima.
Tutto si ripete. Ciclicamente.
Io chi sono?
Tutti e due.
Molto spesso mi butto e dico:
“Ehi paura, io sono forte, ho capito i rischi. Mi butto.”
Molto spesso dico:
“Ehi paura, hai ragione. Ma chi me lo fa fare? Sto tanto bene.”
E puntualmente…
Beh, che figata che ho fatto.
Oppure: beh, forse avrei potuto farlo. Chissà.
In entrambi i casi ho imparato qualcosa.
Si impara sempre qualcosa. Anche scegliendo di non scegliere.
Tutte queste lezioni ci serviranno?
Oppure continueremo a sbagliare, sempre, costantemente?
Non lo so.
So solo che il ciclo della paura è molto divertente.
Paura e divertimento nella stessa frase… parecchio masochista.
In realtà fa schifo.
Pensa che bello non avere paura.
Agire senza freni, senza pensieri, senza risentimenti.
Che mondo fantastico sarebbe, vero?
La paura è forse l’unica cosa che ci rende davvero umani.
Ci ricorda, costantemente, che siamo limitati a una sola e singola esistenza.
Ci ricorda che la vita è una sola.
(Frase del cazzo)
Non abbiamo il pulsante “new game”.
E dobbiamo giocarcela bene.
O perlomeno dobbiamo sapere che non possiamo ricominciare.
Abbiate paura.
Vuol dire che tenete a voi stessi.
A.L.