Odio essere capito

Pubblicato il 12 mag 2025

«Non finga di non avere capito o di avermi capito. Io, una volta capito, sono finito. Come se non sapessi che mi apprezzi finché sono pazzo, finché sono un puzzle, finché sono a pezzi.»

Dargen D’Amico, Nostalgia Istantanea


Odio essere capito.

Sì, vogliamo tutti capire l’altro, le sue motivazioni, cosa lo spinge a dire e fare certe cose.

Io sono totalmente imprevedibile. O perlomeno mi piace pensarlo.

Sto passando da un’invettiva contro l’Italia a una riflessione su un pezzo di Dargen che dura ben 18 minuti. Più imprevedibile di così!

Passiamo tutta la vita a cercare di farci capire: con i genitori, con tuo fratello, con gli amici, con le ragazze… e che palle.

Dobbiamo costantemente dimostrare la nostra essenza a qualcun altro.

Per essere compresi, per essere apprezzati, o — perché no — odiati.

Basta che però lasciamo qualcosa.

Forse sono solo stufo di farmi capire.

Siamo esseri complessi e io, come cazzo dovrei farti capire chi sono?

Perché agisco così? Perché oggi ti ho trattato peggio del solito?

Troppe spiegazioni dobbiamo dare a questo mondo.

Sono stanco di far uscire un pezzettino di me ogni volta.

Ho la sensazione che più ne esce qualcosa, più mi snaturo.

Fino a diventare come tutti gli altri.

(che snob del cazzo)

Sono stufo di far entrare persone nella mia vita, solo per poi vederle uscire e far entrare le prossime.

Ho come la sensazione che molto spesso sia un banco di alimentari.

Le persone attendono il loro turno:

  • c’è chi prende un etto di mortadella e va via,
  • c’è chi torna ogni giorno,
  • e c’è chi decide di non prendere nulla e andarsene (forse non le piaceva quel San Daniele in offerta)

Bene, mi duole dirlo: queste sono il 90% delle relazioni che ho con le donne.

E tu dirai: beato te… almeno qualcuna passa all’alimentari.

Sì! Peccato che molto spesso fanno una ricca spesa, e io, credendo siano buone clienti, mi illudo.

Poi puff, hanno scelto un supermercato mega fornito.

E l’alimentari per pochi non ha attecchito.

Sì, ti sto dicendo che non sono per tutti.

Sto facendo il gradasso e lo comprendo.

Pensa te, paragonarmi a un alimentari esclusivo.

Devo aver mangiato poco stasera, scusate.

Quindi, che mi vuoi dire?

Sono stufo di questa continua ricorrenza di clienti.

Vorrei una cliente fissa che comprenda il valore del mio banco.

Però per farlo dovrei essere capito.

Ma io odio essere capito.

Forse è per questo che la cliente non torna mai…

Rimarrò solo.

Però almeno sono rimasto integro, giusto?

È così complesso spiegare a una persona nuova chi sei, farle capire che non sei un deficiente qualsiasi (ma un deficiente e basta), i tuoi valori…

Forse prendo le cose troppo seriamente.

Sono un rompipalle in un mondo di superficiali felici.

Forse dovrei vivere la vita con più leggerezza.

O forse no!

Andate a fanculo! (scherzo, grazie di leggere questo fantastico blog e questi post)

In sostanza?

Nulla.

Sono anche questo: passo dal concetto di alimentari al parlare dei miei problemi nelle relazioni umane.

È stato un piacere.

Grazie Paolo Sorrentino e Dargen per aver ispirato questo post!

A presto.

A.L.


P.S. Avevo promesso un post su Marchionne, lo so, ma gradivo spezzare un po’. Non vorrei pensiate sia troppo serio.

Oh no, vedi che alla fine voglio essere capito, Cazzo.

Lenzi © 2025